Comitato Nazionale per la Ricerca in Cybersecurity

STORIA

Il “Comitato Nazionale per la Ricerca in Cybersecurity” (Italian Committee for Cybersecurity Research), (di seguito denominato “Comitato”) è stato attivato nel febbraio 2017 dal CINI - Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche dal CNIT - Consorzio Inter-Universitario per le Telecomunicazione.

ORGANIZZAZIONI

Il Comitato è aperto a tutte le organizzazioni di ricerca nazionali. Attualmente, è costituito dal Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’informatica (CINI), dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dal Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT) . In particolare, il CINI consorzia 44 Università pubbliche riunendo, attraverso il Laboratorio nazionale di cybersecurity, più di 300 ricercatori nell’area della cybersecurity. Il CNR, attraverso il Dipartimento di ingegneria, Ict e tecnologie per energia e trasporti (Diitet), ha promosso un’area progettuale sulla cybersecurity che coinvolge più di 100 ricercatori che operano negli Istituti dell’Ente presenti su tutto il territorio nazionale. Il CNIT è un ente non-profit riconosciuto dal MIUR, che consorzia 38 università pubbliche per svolgere attività di ricerca, innovazione e formazione nel settore dell’ICT. Al CNIT afferiscono oltre 1300 professori appartenenti alle università consorziate e in esso operano come dipendenti più di 100 ricercatori e tecnici. Nell'ambito del Comitato Nazionale per la Ricerca in Cybersecurity, il CNIT si occupa di sicurezza delle reti di telecomunicazioni. Il coordinamento del Comitato viene affidato al direttore del Laboratorio nazionale di cybersecurity.

OBIETTIVI

Il Comitato nasce con l’obiettivo di coordinare l’eccellenza Nazionale degli Enti Fondatori nell’ambito della ricerca in cybersecurity e di realizzare azioni di ricerca a livello Nazionale e Internazionale per aiutare il sistema paese a:

  • Progettare un ecosistema nazionale che possa essere più resiliente agli attacchi cyber.
  • Migliorare la continuità di servizio delle infrastrutture critiche, della pubblica amministrazione e delle filiere produttive nazionali strategiche.
  • Aumentare il numero di esperti in cybersecurity e la consapevolezza della minaccia nella società.
  • Rendere più fitta la rete di collaborazione con organizzazioni omologhe Europee e Internazionali.